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Forma lancia un piano straordinario per l'occupazione da 330mila nuovi lavoratori

Un piano straordinario per la competitività e l’occupazione, da attuare con il Recovery fund, che prevede un investimento in 5 anni di 6,7 miliardi di euro, di cui 4 da destinare alla retribuzione per l’inserimento lavorativo in apprendistato formativo potenziando l’offerta rivolta ai settori produttivi a maggior tasso di crescita. "Con questo progetto verranno assunti 330mila nuovi lavoratori, prevalentemente giovani ma anche adulti privi di competenze adeguate all’attuale mercato del lavoro, e si ridurrà la percentuale di popolazione giovanile senza titolo di studio al di sotto del 10%, raggiungendo finalmente l’obiettivo europeo. Il Governo accolga la nostra proposta tra i progetti del Recovery plan” spiega  Paola Vacchina, consigliera del Cnel e presidente di Forma, l’associazione italiana degli enti di formazione professionale.

Il piano proposto prevede tre azioni mirate, differenziate per platee: per i giovani disoccupati senza titolo secondario superiore (258mila tra i 18 e i 24 anni) è previsto l’accesso in apprendistato formativo all’ultimo anno dei percorsi triennali di IeFP per il conseguimento della qualifica professionale o al quarto per il conseguimento del diploma professionale, in relazione alle competenze possedute; per i giovani Neet (714mila) con diploma di istruzione secondaria si prevede l’accesso a percorsi di apprendistato formativo di terzo livello per il conseguimento di un diploma ITS, che consente un più facile accesso al mercato del lavoro; infine per gli adulti privi di titolo (847mila), segmento vulnerabile della popolazione che necessita di interventi volti sia al conseguimento del titolo stesso sia di avvicinamento al mercato del lavoro e alle esigenze del sistema impresa, si prevede di estendere l’accesso a un anno di contratto in apprendistato formativo.

“Per il calcolo delle risorse necessarie", spiega  Vacchina, "sono stati considerati un costo medio annuo della retribuzione dell’apprendista di 9.600 euro, pari a 800 euro mensili, sulla base dei contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali e datoriali più rappresentative a livello nazionale, e un costo annuo per la formazione a studente pari a 6 mila euro per i percorsi di IeFP, finalizzati alla qualifica e al diploma di formazione professionale, e di 6 0 7 mila euro per i percorsi biennali di ITS per una specializzazione tecnica superiore”.

L’obiettivo è ridurre il grave e cronico ritardo italiano sulla dispersione scolastica, sulla disoccupazione giovanile e sul tasso di occupazione. Un’azione che al contempo è indispensabile per sostenere lo sviluppo delle imprese e l’aumento di competitività. Il progetto potrebbe ampliarsi ricomprendendo azioni specifiche per i soggetti in cassa integrazione.

“Nei prossimi 5 anni ci sarà da un lato la necessità di sostituire chi andrà in pensione e allo stesso tempo di avere profili con competenze capaci di sostenere lo sviluppo di un’economia che dovrà rispondere alle sfide del digitale e dell’ambiente”, fa notare ancora Vacchina. (riproduzione riservata)

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