In un inedito Primo Maggio, ove nonostante le distanze e le piazze vuote, il mondo del lavoro e il paese tutto si sono riscoperti più uniti e solidali di quanto non fosse accaduto in passato, sulle pagine di Avvenire abbiamo lanciato una breve ma necessaria riflessione sui giovani e sulla funzione sociale della formazione professionale.
L'emergenza Covid ha reso infatti ancor più evidenti, se non persino esasperato, le disuguaglianze fra i giovani del nostro paese ed obbligato gli enti del sistema della formazione professionale, compreso lo IAL, ad un ripensamento urgente degli strumenti di formazione, necessario per recuperare gli effetti del lockdown sulle attività rivolte a molti di loro.
In un momento critico come quello attuale, il rischio di esclusione sociale e di un ampliamento delle disparità fra giovani con background sociali ed economici diversi è enorme. E' per questo che, a fronte di provvedimenti del Governo rivolti per lo più al sistema scolastico ed alle sue attività, l'impegno della nostra rete e di altri soggetti del sistema della FP è rimasto alto in queste settimane e continuerà ad essere altrettanto forte in futuro, affinché nessun giovane sia lasciato indietro, affinché nessuno dei nostri ragazzi sia lasciato solo.